Lui e Lei. Storia vecchia come il mondo, una come tante. Felici i tempi di una tarda adolescenza, leggeri, quelli che alle porte dei 30 anni si ricordano con spavalderia e un pizzico di nostalgia. Lui ha 20 anni, Lei 19, quando si incontrano la prima volta. Non è amore a prima vista, non è amore e basta. Si incontrano e si vogliono, ma non si amano. Amore è un sentimento troppo altruista per Lui, amore è un sentimento troppo “sentimento” per Lei. Due vite incompatibili, due visioni del mondo opposte, per dare vita ad un rapporto di simbiosi, sempre sospeso sul baratro delle innegabili differenze, diretto e senza mezzi termini. Amore è ancora un termine da pronunciare con diffidenza, ma i mesi diventano anni, le distanze tra di loro si accorciano, l’idea di una routine quotidiana li sorprende ancora insieme, e non li spaventa.
Se costruire una relazione vuol dire partecipare, Lui e Lei partecipano. Se qualche volta è necessario sopportare, Lui e Lei sopportano. Se quel che davvero serve è rinunciare, Lui e Lei NON rinunciano. Credono di aver dato vita a un luogo dove i problemi si guardano in faccia, ma non hanno considerato che il mondo esterno agisce alle loro spalle.
I tempi della tarda adolescenza sono lontani, gli anni universitari sono finiti, la crisi economica respinge con fermezza i buoni propositi e le aspirazioni. Lui cerca l’esilio, desidera l’esilio, il distacco da una realtà che arranca stancamente, e lascia tracce di fiele in bocca. Lei crede di avere il mondo in pugno, vuole un cambiamento, è ostinata. Il cambiamento arriva, ed è l’esilio. Bagagli, aerei, un nuovo Paese.
Adesso ha inizio la commedia romantica: una settimana per trovare lavoro, un mese per trovare una casa, grandi progetti per arredarla, lezioni per imparare una nuova lingua. Lui è felice, ispirato, travolto. Lei no, Lei non trova il suo copione per far parte di quella commedia, si perde nella trama, non ha più consapevolezza del suo personaggio. Una sera, è già inverno, Lui aspetta Lei sul marciapiede, davanti alla fermata del tram. Lei arriva, soffiando sulle mani chiuse a coppa per scaldarsi, si avviano verso casa. Soffermandosi davanti alla vetrina ancora illuminata di un negozio Lei sussurra, con un mezzo sorriso “Io credo che non sarò mai capace di creare una famiglia”. Lui ride, le cinge le spalle con un braccio e riprende a camminare, diretti nella stessa direzione, a tutti i costi.
Ma Lei ha capito, ha ripreso il suo posto in quella sceneggiatura. Come si è già detto, se per costruire una relazione serve fare delle rinunce, Lui e Lei NON rinunciano. Un mese dopo Lei spinge maldestra la sua valigia, tra i binari brillano strisce di terra ghiacciata, Lui la segue lentamente. Si abbracciano, un gesto spontaneo, che li tenuti uniti per anni. Si staccano, senza una lacrima. Lui ha avuto il suo esilio, Lei sta andando a cercare il suo cambiamento. Per la prima volta Lui e Lei hanno rinunciato a qualcosa: ad appartenersi. Adesso è Amore, e il treno si sta già muovendo.
Ci sono amori che a un certo punto hanno paura della loro stessa forza. Amori che ti tolgono il respiro per quanto sono belli, appassionanti, dolci, ma te lo tolgono anche perché non ti fanno più vivere. Paradossale. Ma è realtà. E tu l’hai raccontata in maniera mirabilmente emozionante. Grazie di esserti fatta viva con me. Lo considero un privilegio.
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Lui e Lei si tolgono davvero il respiro, per poi ridarselo a vicenda…mi fa un immenso piacere sapere che questa sensazione traspare dal racconto, e che tu l’abbia colta subito! Oddio, sono quel che si suol dire una “pischella” della scrittura, con tutti questi complimenti arrossisco 😉
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Invece hai uno stile che cattura… mi piace molto. 🙂
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Sono davvero contenta! Davvero davvero 🙂
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Ma ora aumentano le aspettative… stupiscici… 🙂
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Ecco, sono fregata! Dea ispirazione non abbandonarmi please 😀
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Ma no, si capisce che hai una mente capace di tripli salti mortali carpiati e rovesciati… 😀
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Più che altro si è abituata a fare la corsa ad ostacoli ogni giorno povera mente 😀
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Solo le più fervide, riescono a saltare gli ostacoli!
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Meravigliosa storia d’amore vero, non banale, sentimentale, infarcito di insicurezze e senso di possesso.
Rispetto e libertà. Leggerezza,
Quasi irraggiungibile.
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Grazie, è una storia su quel genere d’amore che lascia tanti regali, e non pretende nulla in cambio…ci si può appartenere in tanti modi in fondo! Mi fa piacere che tu sia passata 🙂
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Darling, la sapidità di un tuo scambio di battute “chez” Firstime in Boston ha attirato la mia attenzione. Sapidità che, qui da te, non è smentita.
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Thanks a lot madame, dopo una breve visita al tuo spazio non posso che essere lusingata da questa considerazione…mi hai allettato con lo stato di vedovanza prima ancora di essere passata da quello di moglie!
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